Le acque di falda, un tesoro sotterraneo spesso trascurato, hanno un ruolo vitale nel sostentamento della vita e nel mantenimento degli ecosistemi. Queste risorse idriche, nascoste sotto la superficie terrestre, svolgono un ruolo fondamentale per l’approvvigionamento idrico.
Il Decreto Legislativo 152/06, noto anche come Testo Unico sull’Ambiente, è una normativa che regola vari aspetti della tutela ambientale in Italia, tra cui la gestione e la protezione delle acque.
Le acque di falda sono importanti perché possono garantire una maggiore sicurezza idrica rispetto alle acque superficiali, che sono più soggette a variazioni stagionali e climatiche, e perché possono avere una migliore qualità chimica e microbiologica, essendo filtrate dal terreno.
Il decreto, inoltre, definisce le caratteristiche delle acque minerali naturali, che sono acque di falda che hanno proprietà igieniche particolari e, eventualmente, favorevoli alla salute. Queste acque devono essere riconosciute dal Ministero della Salute e possono essere utilizzate per scopi terapeutici o commercializzate come bevande.
Quali analisi si realizzano?
Esistono diversi tipi di analisi dell’acqua di falda disponibili per valutare la sua qualità.
L’analisi chimica misura la presenza e la concentrazione di sostanze chimiche, come metalli pesanti e composti organici.
L’analisi batteriologica verifica la presenza di microrganismi patogeni che potrebbero compromettere la sicurezza dell’acqua potabile.
L’analisi fisica valuta le caratteristiche fisiche dell’acqua, come il colore, l’odore e la temperatura.
Combinando queste analisi, è possibile ottenere una panoramica completa della qualità e della sicurezza delle acque di falda, conformemente alle normative vigenti. La scelta del tipo di analisi dipende dalle caratteristiche specifiche dell’area e degli utilizzi dell’acqua sotterranea.
La normativa italiana sull’acqua svolge un ruolo cruciale nella salvaguardia della qualità delle risorse idriche. La combinazione di normative rigorose e analisi regolari delle acque di falda è fondamentale per garantire la salute pubblica, la sostenibilità ambientale e la gestione responsabile di questi preziosi tesori sotterranei.
Ultimamente il DECRETO LEGISLATIVO 23 febbraio 2023, n. 18 ha introdotto il controllo dei PFAS; Con l’acronimo PFAS (Sostanze Perfluoro Alchiliche) si definisce un’ampia famiglia di composti chimici largamente utilizzati a livello industriale e nei beni di consumo. L’elevato utilizzo, unitamente alle proprietà di persistenza e resistenza alla degradazione, ha portato al riscontro di PFAS nell’ambiente e negli alimenti, con crescente preoccupazione della comunità scientifica sulla potenziale pericolosità di queste sostanze anche in un’ottica di bioaccumulo nella catena alimentare.
I PFAS, grazie alle loro proprietà chimico-fisiche (stabilità termica, idrorepellenza e oleoreppellenza), vengono utilizzate a livello tecnologico per diverse applicazioni, dai prodotti di igiene personale e casalinghi, impermiabilizzanti di vario genere agli schiumogeni industriali.
Per questo motivo, l’uso massivo di questi prodotti senza una accurata gestione, li fa diventare inquinanti persistenti in tutte le matrici ambientali e conseguentemente nella catena alimentare; in particolare gli alimenti maggiormente contaminati sono:
- pesce e frutti di mare
- frutta e prodotti contenenti frutta
- carne e prodotti con carne
Eurofins Environ-lab ha sviluppato la miglior tecnica disponibile per l’analisi dei PFAS mediante UHPLC-HRMS (Q-Orbitrap) su varie matrici.
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